L'antico popolo dei Liguri ha uno spazio notevole nell'opera di Hubert. L'autore parlando dell'origine della civiltà celtica, che storicamente inizia poco prima di quella greca e è destinata a confrontarsi con quella latina, riporta la descrizione che gli antichi greci fecero del mondo settentrionale: a quel tempo spartito da due grandi potenze, una Grande Ligurie occupante tutta la parte Nord Occidentale del mondo e una Grande Celtique situata invece in quella Nord Orientale. Al tempo di Erodoto i Liguri erano uno dei tre popoli più grandi del mondo e occupavano le coste settentrionali del Mediterraneo fino alle Alpi. Questo spazio era conteso dagli Iberici che premevano da Sud e dai Celti stessi che desideravano ottenere uno sbocco al mare. Molti secoli più tardi, al tempo in cui i Celti saccheggiarono Roma, uno storico greco Eforo propone una nuova suddivisione del Nord del mondo e colloca a Nord Ovest i Celti, mentre il Nord Est è occupato adesso dagli Sciti. Che fine hanno fatto, dunque, i Liguri ? Secondo Hubert rimasero in quelle stesse terre che occupavano un tempo. L'autore scrive che i Liguri hanno lasciato anche nella Francia di oggi delle tracce indelebili, come moni di fiumi e di montagne, molto del loro sangue (il patrimonio genetico) ed anche qualche nome di città. Riferendosi ai Liguri dice ancora che non erano società disorganiche, ma avevano una vita sociale e i monumenti megalitici sono la più grande testimonianza che oggi abbiamo del loro passato. Se è vero che i Liguri hanno eretto i monumenti megalitici d'Europa stiamo parlando allora di un popolo indigeno la cui presenza è testimoniata anche in Gran Bretagna, il cui nome originario, Albione, più che di origine iberica (popolo nord africano) sarebbe, dunque, ligure. I Celti, come i Liguri, non diedero mai troppa importanza al loro nome, ma per restare attaccati alle grandi civiltà del tempo e sopravvivere oppure per ragioni di opportunismo politico ricostruirono legami personali con popoli lontani ma potenti oppure con popoli vicini di cui cercavano l'alleanza. Per questa ragione era difficile e a maggior ragione lo è tuttoggi distinguere in modo netto le identità di quesit due popoli. Gli antichi greci sostituendo, dunque, ai Liguri i Celti nel dominio del mondo Nord Occidentale non si preoccuparono di capire se veramente tale sostituzione fosse avvenuta e a che livello soprattutto. Ne è una prova il racconto di Ammiano Marcellino, che raccolse la testimonianza di alcuni druidi della Gallia. Essi dissero che in verità solo una parte della popolazione era indigena (i liguri) mentre un'altra parte proveniva dalle isole più lontane e dalle regioni al di là del Reno ( i celti ). La fusione perfetta tra i due popoli era avvenuta, inoltre, non solo nelle regioni a maggioranza celtica (la gallia) ma anche in quelle dove la componente ligure era ancora predominante (l'italia settentrionale). Anche a livello linguistico gli antichi descrissero il ligure come una forma di "celtico italico", essendo questa l'area dove sopravvisse. I rapporti con gli iberici furono invece molto meno idilliaci, dove arrivano questi i liguri furono sterminati, così scomparvero definitivamente dalla Spagna. Il rapporto tra celti e liguri fu molto più fecondo, gli antichi descrivevano i liguri e i celti come popoli non della stessa "razza" ma dai modi di vivere molto simili. L'ultimo popolo celtico-ligure rimasto libero dall'invasione romana, quello elvetico, tornerà da vincitore nelle terre ancestrali insieme agli altri popoli dell'Europa centrale.
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